A spasso con il cane - Via con... Vento
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Pontoncello, polmone verde lungo l’Adige più bello

In posizione centralissima nel territorio della provincia, e amatissimo dai residenti e da tutti gli appassionati di natura, il Parco di Pontoncello è un luogo ideale per una passeggiata con il nostro quattro zampe: per nulla faticosa, piacevole e interessante dal punto di vista naturalistico, ambientale e storico...

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In posizione centralissima nel territorio della provincia, e amatissimo dai residenti e da tutti gli appassionati di natura, il Parco di Pontoncello è un luogo ideale per una passeggiata con il nostro quattro zampe: per nulla faticosa, piacevole e interessante dal punto di vista naturalistico, ambientale e storico. Vi si accede da uno dei tre Comuni su cui sorge il parco: San Martino Buon Albergo, San Giovanni Lupatoto e Zevio. Si tratta di un’oasi naturale lungo l’Adige con un’estensione di 350mila metri quadrati, autentico polmone verde e scrigno di biodiversità. Arrivando da San Giovanni si potrà anche osservare la potenza delle acque dell’Adige e del Canale Milani, passando proprio vicino alla centrale Enel.
Uno dei tanti ingressi, ben visibili in tutti i tre Comuni con una segnaletica chiara e riconoscibile, si raggiunge percorrendo via Garibaldi, dove si può parcheggiare l’automobile, e procedendo poi lungo via Porto, dove questa conduce al ponte sul Canale Milani. Prima di entrare nel parco, in fondo a via Garibaldi si nota in un luogo tranquillo e silenzioso la bella chiesetta conosciuta come Oratorio di S. Pietro Martire e S. Giorgio, eretta nel 1585 per iniziativa della nobildonna Isotta Borghetti come chiesa padronale nella frazione di Sorio e dedicata alla Vergine Assunta, restaurata completamente nel 1982.
All’ingresso del parco si trova un punto di ristoro dove sorge un piccolo capitello: alcune panchine e una fontanella dove ricaricare la provvista di acqua per noi e il nostro cane. Inizia qui la nostra passeggiata, in una zona inizialmente molto ombreggiata, dove la strada principale è affiancata da ampie distese verdi ideali per trascorrere alcune ore al fresco. Nelle giornate di sole e nelle lunghe giornate estive il parco è frequentatissimo da famiglie, sportivi e persone di tutte le età, che a piedi o in bicicletta percorrono il sentiero che segue l’andamento del fiume. Sarà dunque opportuno tenere il nostro cane al guinzaglio, anche se non mancano piccoli angoli dove lo si potrà lasciare libero di correre, in aree appositamente attrezzate.
Dopo circa cinquecento metri dall’ingresso si troverà un accesso al fiume. E vicino ad alcune panchine si trovano i cartelloni dedicati al progetto di recupero della Trota Marmorata e del Temolo, alcuni dei tanti pesci che popolano il fiume, promosso da Provincia e Regione, dove viene ricordato il divieto di pesca. Inizia a partire da qui un percorso su due livelli: il sentiero principale, che si snoda su un livello più alto e dove la vista potrà spaziare oltre il fiume e sui campi; e una stradina più vicina al fiume, immersa nella folta vegetazione e sicuramente più interessante per il nostro compagno di passeggiata. Qui crescono numerose piante, dal sambuco all’edera, dall’ortica all’artemisia all’achillea, mentre in lontananza, a incorniciare il fiume, si notano il salice bianco e il pioppo nero, le specie arboree più diffuse e tipiche di questo particolare ambiente naturale; ma anche olmi, ontani, gelsi. Queste piante sono dimora di molte specie di uccelli fluviali, specialmente gli aironi, che si potranno osservare soprattutto all’alba e al tramonto.
Si arriva così alla diga di Santa Caterina – Pontoncello (ex Sava), nella cosiddetta area del porto di San Giovanni, costruito nel 1871 con lo scopo di aprire una via di comunicazione con l’Est veronese e di migliorare gli interscambi commerciali. Qui, poco a monte della diga, un tempo c’era anche il famoso traghetto a “passo volante”, come fu chiamato nel 1871, anno in cui entrò in funzione. Il traghetto era uno dei collegamenti esistenti fino ad alcuni decenni fa fra le rive del fiume Adige e naufragò nel 1970: si sta pensando ormai da anni di rimetterlo in funzione.
Nel novembre del 2015, come indica un cartello lungo il sentiero, hanno preso il via i lavori per la realizzazione della centrale idroelettrica della “diga” sull’Adige, fra San Giovanni Lupatoto e San Martino Buon Albergo: sulla sommità è stata progettata una passerella ciclopedonale che congiungerà i due argini del fiume e i percorsi ciclabili già esistenti (ricordiamo che attualmente l’attraversamento del fiume è possibile solo dal ponte di Porto San Pancrazio e a Zevio). La centrale sfrutta il salto di 4 metri fra i livelli dell’acqua, a monte e a valle della diga, e servirà ad adeguare le modalità di rilascio del “deflusso minimo vitale” dell’Adige alle indicazioni dettate nel piano regionale di tutela delle acque. Il progetto, che dovrebbe essere ultimato nella primavera del 2017, prevede anche un potenziamento dei monitoraggi delle specie ittiche e ambientali, con particolare attenzione alla salute delle acque.
Si potrà a questo punto scegliere di proseguire, percorrendo l’intero anello del percorso, o tornare indietro e fare una sosta per un picnic. C’è l’imbarazzo della scelta: nell’area del parco ci sono numerosi punti ideali per una sosta.
Un consiglio: il sentiero è interamente esposto al sole, dunque si presta a piacevoli passeggiate anche nelle giornate invernali più fredde, ma per la salute nostra e del nostro cane è senz’altro utile scegliere, nelle giornate di sole estive, le prime ore del mattino o il tardo pomeriggio, ricordando una buona provvista di acqua.

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