A spasso con il cane - Via con... Vento
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Nell’Oasi del Busatello dove c’erano antiche paludi

Un paesaggio dominato dalla terra, dal cielo e dall’acqua. A sud della provincia, ai confini con la Lombardia, si trova l’area delle Grandi Valli Veronesi, compresa tra il corso dell’Adige, del Tartaro e del Po, una vasta zona un tempo paludosa, abitata dall’uomo fin dalla preistoria e poi anche in epoca romana...

Parole chiave: Gazzo Veronese (2), A spasso con il cane (84), Silvia Allegri (49)

Un paesaggio dominato dalla terra, dal cielo e dall’acqua. A sud della provincia, ai confini con la Lombardia, si trova l’area delle Grandi Valli Veronesi, compresa tra il corso dell’Adige, del Tartaro e del Po, una vasta zona un tempo paludosa, abitata dall’uomo fin dalla preistoria e poi anche in epoca romana. La sua importanza strategica è visibile chiaramente già nelle antiche cartografie, dove si trovano segnalati siti fortificati come quello della Torretta, alla confluenza nel Tartaro del canale Nichesola: queste postazioni militari immerse e nascoste nelle acque rivelano come fosse importante la presenza di un’area paludosa dal punto di vista strategico. Una passeggiata con il proprio cane in queste zone permetterà di scoprire il fascino incredibile della pianura, ancora più forte nelle limpide giornate invernali, quando i rumori sembrano ancora più ovattati e la scarsa presenza di sportivi e altri viandanti permetterà di gustare profondamente la pace e il silenzio che caratterizzano questi paesaggi.
Si può scegliere la zona di Gazzo Veronese, raggiungibile da Nogara. Questo Comune, ai confini con Ostiglia, si presenta sparso in piccole frazioni e presenta già quei tratti di architettura tipici della Pianura Padana, come i grandi casali in mattoni rossi e le piccole corti costruite lungo i canali. Si potranno fare diverse tappe, scendendo dall’auto per osservare meglio gli angoli che incuriosiscono di più e prendendo come punto di riferimento le indicazioni per l’oasi del Busatello. Un fazzoletto di terra diviso tra la provincia veronese e quella mantovana, che protegge una delle poche paludi ancora esistenti dopo la bonifica delle Grandi Valli Veronesi.
Nel 1996 Gazzo Veronese ha acquistato la parte veneta della palude, concedendola in gestione al Wwf. Questo biotopo, che confina con terreni agricoli a coltura intensiva, vede specialmente nel periodo estivo la presenza di uccelli acquatici che nidificano tra i canneti, ma anche molti mammiferi, rettili, anfibi e pesci. Per una visita a questo piccolo paradiso bisogna fare ritorno senza il proprio cane: trattandosi di un’oasi popolata da fauna selvatica, si rischierebbe di spaventare gli animali e l’accesso dunque non è consentito ai quattrozampe domestici.
Superato il centro di Gazzo e la frazione di Pradelle, dove si potrà ammirare la chiesa di San Prosdocimo, un gioiello architettonico della fine del XV secolo, si giunge nella zona di San Pietro in Valle, proprio dove c’è il centro operativo dell’oasi del Busatello, e si procede in direzione della pista ciclabile Via Claudia Augusta, la strada che collega Augsburg, in Baviera, a Ostiglia, e che in questo tratto si snoda lungo il fiume Tartaro: meta amatissima dai ciclisti di tutta Europa e perfetta anche per il nordic walking e le passeggiate col nostro cane.
Lasciata l’automobile nei pressi del ponticello ci si potrà incamminare lungo le rive del fiume Tartaro. Si potrà scoprire come questi luoghi siano particolarmente ricchi di risorgive, che spesso formano piccoli laghetti dall’acqua cristallina. Siamo in una delle terre per eccellenza di produzione del riso Vialone Nano e le risaie sono ovunque ben visibili, mescolate a campi di mais, cereali, tabacco, foraggio. Ma lungo gli argini del fiume si notano anche molte piante, ancora esili, disposte in ordinati filari e radunate anche negli angoli tra un canale e l’altro.
La loro presenza si deve al programma Life, introdotto dall’Unione Europea nel 1992. Obiettivo della recente parte del progetto è quello di accrescere la biodiversità attraverso la produzione di legno, in aree rurali dove questa è stata fortemente compromessa dall’agricoltura intensiva. Ecco dunque perché in questa zona, come spiega bene un cartello posto proprio all’incrocio col ponticello e il parcheggio, sono stati realizzati diversi ettari di piantagioni policicliche permanenti (Ppp). In altre parole vengono piantati alberi misti e arbusti per permettere ai benefici ambientali del bosco di sommarsi ai vantaggi produttivi delle piantagioni artificiali, combinando tre o più cicli produttivi di lunghezza diversa sullo stesso appezzamento di terreno e incrementando così la biodiversità.
Nell’area di Gazzo queste nuove piantumazioni sono state realizzate proprio nella zona delle Valli Grandi Veronesi nei pressi dei fiumi Tartaro e Tione. Lungo questi corsi d’acqua  e nei campi si noteranno gallinelle d’acqua, usignoli di fiume, aironi, pendolini e molte altre specie stanziali e migratrici.
Qui, fin da epoche remote, sono sempre stati sfruttati la forza motrice e il ruolo di difesa dell’acqua. Un bellissimo esempio di questo tipo di insediamenti è rappresentato da Corte Ceson, dove ora si trova un agriturismo. Ci si potrà passare di ritorno dalla passeggiata lungo il Tartaro per una piacevole pausa. La corte, dominata dalla presenza dell’acqua, sorge su un insediamento dei Romani che costruirono una torre d’avvistamento; qui i benedettini eressero, prima dell’anno Mille, la chiesa dedicata alla Madonna Assunta, e la corte è diventata adesso un luogo di passaggio per camminatori e ciclisti diretti alla via Claudia Augusta. La passeggiata potrà poi continuare, scegliendo a piacimento una delle strade che percorrono e dividono i diversi campi coltivati e che sono sempre affiancate da canali ricchi di folta vegetazione.

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