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Da Santa Viola il panorama spazia tra Valpantena e Lessinia

Chi non conosce la celebre Festa Grande di Santa Viola, uno degli appuntamenti più attesi che ogni anno a fine estate attira migliaia di persone nei pressi della pineta e sui prati dell’altopiano che si affaccia sulla Valpantena?

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Da Santa Viola il panorama spazia tra Valpantena e Lessinia

Chi non conosce la celebre Festa Grande di Santa Viola, uno degli appuntamenti più attesi che ogni anno a fine estate attira migliaia di persone nei pressi della pineta e sui prati dell’altopiano che si affaccia sulla Valpantena? Ma Santa Viola è un luogo affascinante in ogni stagione e ideale per una passeggiata con il nostro quattrozampe specialmente in primavera e in autunno, quando dall’alto di questa bella collina si possono godere panorami mozzafiato in totale tranquillità, percorrendo sentieri semplici e luoghi di grande suggestione.
Siamo nel territorio di Grezzana, le cui frazioni sono considerate una “porta” verso la Lessinia: sospese tra la Valpantena e la montagna, offrono già un assaggio del territorio del parco regionale per la convivenza armoniosa tra gli insediamenti umani e la natura, in un delicato equilibrio che necessita di costante tutela. Queste zone sono molto frequentate dagli appassionati di trekking, ma anche da ciclisti e altri sportivi: si tratta di luoghi che offrono innumerevoli itinerari adatti a tutti i gusti.
Per arrivare a Santa Viola si può raggiungere Cerro Veronese e da lì seguire le indicazioni, oppure, lasciando la Sp 6 e imboccando l’uscita di Grezzana, salire passando per Romagnano e Azzago. Lungo una piacevole strada panoramica, superate le due frazioni si arriverà alle porte della pineta, un bell’angolo di folta vegetazione dove sono custodite le due perle di Santa Viola: la piccola chiesetta e il maestoso forte.
La chiesa fu restaurata dal Gruppo Alpini di Azzago nel 1974 ed è oggi meta di pellegrinaggi e processioni, luogo sacro e suggestivo che diventa tappa obbligata per chiunque arrivi da queste parti. La chiesetta, che si raggiunge percorrendo un breve tratto di sentiero a piedi, dopo aver lasciato l’automobile in uno degli slarghi lungo la strada, domina sulla valle sottostante. Benedetta nel 1946, ospita oggi la statua lignea e dai colori sgargianti di Santa Viola, la protettrice degli abitanti di Azzago.
Oltre la chiesa, e proseguendo a piedi lungo il sentiero che si inoltra nella pineta, si inizia a scorgere dopo poche centinaia di metri il forte, che sorge sulla cima del monte attorniato dal bosco. Costruito tra il 1904 e il 1913, a quota 830 metri tra la Valpantena e la Val Squaranto, esso faceva parte del poderoso sistema difensivo dei Lessini insieme ad altri quattro forti, andando a formare una linea da nord-ovest a sud-est: Forte Masua, Forte Monte Tesoro, Forte Santa Viola, Forte Castelletto e Forte San Briccio. Un sistema di difesa realizzato per proteggere la città da eventuali attacchi provenienti da nord, ma che di fatto non ha mai svolto una funzione offensiva; dopo il disarmo, divenne magazzino per poi essere acquistato dal Comune di Grezzana alla fine degli anni ’50.
Caduto in disuso, ha visto in anni recenti, a partire dal 2005, una serie di interventi di ristrutturazione e riqualificazione che hanno salvato questa struttura dal degrado in cui versava da anni a causa dell’abbandono e di diversi atti di vandalismo. C’è oggi un camminamento che consente di ammirare da vicino la struttura di questo maestoso edificio militare.
Chi volesse fare un picnic ha l’imbarazzo della scelta: ci sono molte radure, qualche panchina e tantissimi prati dove sostare e riposare. Gli esercizi pubblici nelle due frazioni permettono di gustare i prodotti della Lessinia, accogliendo anche il nostro cane.
Questo percorso, suggestivo in ogni stagione dell’anno, è particolarmente indicato nelle mezze stagioni, quando la temperatura è mite e si potranno percorrere i bei sentieri tutti esposti al sole senza soffrire il caldo. Bellissimo il paesaggio, in ogni direzione: Santa Viola consente di dominare dall’alto la Valpantena e osservare i Lessini a nord e le colline verso l’Est veronese. Si consiglia di fare una buona scorta di acqua, magari facendo una sosta all’ingresso di Romagnano, dove si trova la bella fontana ancora oggi perfettamente conservata, una delle tante della Valpantena, di cui si ha notizia già nel 1589 quando la Serenissima Repubblica di Venezia ordinò un censimento delle strade più importanti e delle fontane pubbliche del territorio veronese. Si tratta del cosiddetto Campion delle strade e delle acque di uso pubblico, conservato nell’Archivio di Stato di Verona. Questo angolo pittoresco permette di respirare un’atmosfera speciale: qui le donne venivano a fare il bucato, e oggi la fontana con la sua acqua limpidissima offre un buon ristoro per sportivi, viandanti e naturalmente i loro amici a quattro zampe.

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