Una macchina a ultrasuoni dalle applicazioni multidisciplinari per Parkinson, fibromi e tumori

È prodotta in Israele ed è costata oltre 7 milioni di euro. Un investimento ambizioso per il nuovo macchinario Mrgfus che l’Azienda ospedaliera universitaria integrata, grazie anche al contributo di Fondazione Cariverona, ha acquistato per l’ospedale di Borgo Trento.
Quella veronese è l’unica macchina per adesso presente in Italia e la prima a essere stata installata in Europa. Si caratterizza per una piattaforma multipla, che consente trattamenti terapeutici non invasivi per la presenza di due tecnologie integrate: da una parte gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità, che producono termo ablazione nel punto focale del tessuto da curare; dall’altra la risonanza magnetica 3 Tesla che abilita l’operatore a localizzare, centrare e monitorare la parte anatomica da curare.
Multidisciplinari sono, di conseguenza, le applicazioni possibili: spaziano dalla Neurochirurgia per il tremore essenziale, il tremore dominante da Parkinson, il dolore neuropatico; fino all’Oncologia per la denervazione ossea dei tumori benigni e per l’osteoma osteoide; non ultimo nel campo della salute della donna per attaccare i fibromi uterini e l’adenomiosi, la forma dell’endometriosi che infiltra la parete muscolare dell’utero. Importanti sono inoltre le ricadute sui malati: l’uso della macchina assicura infatti procedure non invasive, terapie eseguite senza ricorso a ospedalizzazione e anestesia, rapido ricovero; oltre a massima precisione e accuratezza di ogni intervento.