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Leopoldina Naudet beatificata il 29 aprile

Papa Francesco ricevendo in udienza il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, ha autorizzato il dicastero a promulgare alcuni decreti tra cui quello riguardante il miracolo attribuito all'intercessione della venerabile Leopoldina Naudet (1773-1834), fondatrice delle Sorelle della Sacra Famiglia. Verrà beatificata sabato 29 aprile alle 16 nella basilica di Sant'Anastasia.

Leopoldina Naudet beatificata il 29 aprile

La notizia da tempo attesa è arrivata giovedì 22 dicembre: papa Francesco ricevendo in udienza il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, ha autorizzato il dicastero a pubblicare il decreto sul miracolo avvenuto per intercessione della venerabile Serva di Dio Leopoldina Naudet, fondatrice dell’Istituto Sorelle della Sacra Famiglia, che quindi diventerà beata. Il rito di beatificazione si svolgerà sabato 29 aprile alle 16 nella basilica di Sant’Anastasia e sarà presieduto dal card. Amato. Il miracolo, avvenuto quasi 40 anni fa, riguardò la guarigione di un bambino di sei mesi e mezzo, Andrea Zemin, di Creazzo (Vicenza), da una meningite purulenta.

«Il nostro è un carisma che unisce la contemplazione di Dio e il servizio del prossimo – spiega suor Marisa Adami, già superiora generale delle Sorelle della Sacra Famiglia – con l’espressione specifica della fondatrice che diceva che la nostra santificazione dipende da quella degli altri (dei prossimi) e dalla contemplazione scaturisce l’azione fruttuosa. Era una idea nuova per l’epoca che prevedeva che le fondazioni fossero o totalmente contemplative o pastorali, educative, mentre lei insistette – e anche con l’approvazione delle Costituzioni ebbe il suo bel daffare – per questa duplice finalità: contemplazione e azione».

Leopoldina Naudet, nacque nel palazzo Pitti, a Firenze, il 31 maggio 1773. I suoi genitori (il padre francese e la madre tedesca) erano a servizio del Granduca di Toscana, Leopoldo Asburgo Lorena (che diventerà imperatore d’Austria). Egli fu il suo padrino di battesimo e a questo viene fatto risalire il nome della bambina. A tre anni, a seguito della morte della mamma, Leopoldina e la sorella Luisa vengono affidate alle Monache di San Frediano. Leopoldina per il suo comportamento e la propensione per la preghiera, completa l’iniziazione cristiana prima del tempo. All’età di dieci anni le due bambine vengono portate dal padre in Francia, a Soissons, città d’origine della famiglia, e presso le Dame di Nostra Signora Leopoldina può raggiungere un’istruzione di ottimo livello. Nel 1787 muore il padre e due anni dopo, quando scoppia la Rivoluzione Francese, tornano a Firenze e diventano le educatrici dei figli dell’arciduca. Ma l’anno seguente avviene un nuovo trasferimento alla corte imperiale di Vienna, al seguito di Leopoldo. Quando questi muore e gli succede il figlio Francesco, le due sorelle Naudet e Marianna, sorella dell’imperatore, molto religiosa e desiderosa di consacrarsi a Dio, vengono mandate a Praga. La duchessa diviene badessa delle canonichesse di Praga, nobili signore desiderose di condurre vita monastica e dedite alle opere di carità. Leopoldina desidera diventare una claustrale trappista, ma il suo direttore spirituale la dissuade. Nel 1799 un altro evento decisivo: l’incontro con Niccolò Paccanari, fondatore dei Padri della Fede, una congregazione ispirata a S. Ignazio di Loyola (la Compagnia di Gesù era stata soppressa); egli fondò pure un ramo femminile, le Dilette di Gesù, per il quale le tre donne pronunciarono i voti nel 1799 e Lepoldina divenne superiora. Inviata in Italia alla ricerca di un luogo dove poter condurre la vita religiosa, mentre la Naudet si muoveva tra Padova, Loreto e Roma, padre Paccanari venne accusato e condannato dalla Congregazione del Sant’Uffizio e cadde in disgrazia. Leopoldina e le sue compagne, che nel frattempo erano cresciute di numero, rimasero così senza una guida spirituale e passarono anni difficili. Alla fine del 1807 Leopoldina, donna europea, giunse a Verona e nel maggio dell’anno seguente iniziò la collaborazione con Maddalena di Canossa nel convento di San Giuseppe, nel rione di San Zeno. La Canossa, alla ricerca di una persona con un’ottima preparazione culturale, le affidò la formazione delle compagne unitamente alla responsabilità della comunità, all’impegno nell’ambito dell’educazione e della catechesi delle ragazze povere del quartiere. L’accordo prevedeva che non appena la Naudet avesse trovato un luogo adatto, avrebbe ridato vita alla sua fondazione.

Nel convento di san Giuseppe la Naudet conobbe don Gaspare Bertoni, confessore nell’istituto canossiano, che in seguito diventerà suo direttore spirituale. Un sodalizio tra santi che lascia intuire il clima nella Verona del tempo.

Dopo otto anni l’eredità di un sacerdote diede a Bertoni le Stimate e a Naudet il convento delle Terese. Così a cinque giorni di distanza fondarono i rispettivi istituti religiosi: il 4 novembre 1816 Bertoni avvia la Congregazione delle Sacre Stimate; il 9 novembre Naudet le Sorelle della Sacra Famiglia.

Alle Terese e in seguito a San Domenico – dove verrà sepolta – Leopoldina con le sue compagne saprà unire la preghiera e la contemplazione all’attenzione ai bisogni del tempo, in particolare alla formazione e all’educazione delle giovani nobili ospiti del collegio, secondo un progetto educativo che univa la formazione culturale con quella cristiana. Accanto a questo diede avvio a scuole gratuite per le ragazze povere, si impegnò con le consorelle nella catechesi, insieme all’ospitalità alle signore desiderose di trascorrere del tempo in un clima di preghiera.

I riconoscimenti della nuova istituzione tardavano ad arrivare: dovettero passare ben 17 anni per quello statale (agosto 1833) e per quello ecclesiastico (il 20 dicembre 1833 è datato il decreto di papa Gregorio XVI). Ottenuti questi due fondamentali riconoscimenti, Leopoldina disse: “Ora lascia che la tua serva vada in pace”. Non farà neppure in tempo ad assistere alle prime professioni religiose delle Sorelle della Sacra Famiglia, il 2 febbraio 1835. Infatti nacque al cielo il 17 agosto 1834 (e sarà questa la data della memoria liturgica).

«Quello che fu lo spirito delle Dilette, la parola genetica, “Ecce ancilla tua”, venne proposta anche per il nuovo istituto», commenta suor Adami. Questo spiega come lo spirito iniziale, l’intento originario della Naudet non mutarono negli anni, nonostante le diverse vicissitudini attraversate.

Numerosi sono anche gli scritti della futura beata: le Memorie secrete; Le conferenze spirituali, oltre ad un epistolario che uscirà in tre volumi.

Le Sorelle della Sacra Famiglia sono un centinaio, presenti in Italia, Brasile, Filippine e Mozambico.

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