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Il "Sole di speranza" ha tanti raggi veronesi

Un volume ripercorre 18 anni di opere realizzate in Tanzania dall'associazione "Voci e volti onlus"

Parole chiave: Tanzania (2), Missione (23), Volontariato (88)
Il "Sole di speranza" ha tanti raggi veronesi

Il rosso della polvere, un colore indefinibile quasi di una terra nera che si illumina con i raggi del sole: è il ricordo indelebile dell’Africa che penetra nei tessuti dei vestiti e delle scarpe, ma anche negli occhi e nel cuore. Non a caso si chiama Terra rossa che non dimentichi e ti fa ritornare. Appunti e riflessioni di viaggio il volume pubblicato dall’associazione veronese “Voci e volti onlus” per i suoi 18 anni di attività. Un modo per ricordare l’enorme lavoro fatto in Tanzania: tante piccole gocce che hanno dato istruzione, lavoro e assistenza medica a migliaia di bambini, ragazzini e giovani ragazze. E che continua con un nuovo progetto: “Napenda Kukua, Vorrei studiare!”, la costruzione di una scuola elementare per 500 ragazzi. Il progetto prevede anche la formazione dei docenti, la sensibilizzazione al diritto all’istruzione e l’alfabetizzazione delle mamme.
La scuola sorgerà a Usa River, Arusha, nel nord della Tanzania, nel villaggio “Sole di speranza” costruito dal gruppo e permetterà a tutti i bambini, soprattutto ai più poveri, di accedere alla scuola primaria trovando anche basi di crescita solide per un futuro nella loro terra. Sarà costruita in collaborazione con le Holy Spirit Sisters di Rauja (Tanzania) a sinistra della casa dei bambini già esistente e si svilupperà su due piani, ciascuno con otto aule didattiche, servizi igienici e uffici. In costruzione dal 2013, il villaggio “Sole di speranza” sta diventando davvero il punto di riferimento per tutti i bambini di Usa River e dei villaggi limitrofi. È composto da un ostello per il turismo responsabile, una casa famiglia e una per educatrici e l’orto didattico Slow food. Nella “Sun of Hope primary school” si riuniranno i bambini che già vivono nella casa del villaggio e quelli degli abitati vicini.
Tutti possono dare una mano nella costruzione acquistando i “Baby Matt” del valore di 5 euro. Ne servono trentamila per costruire il primo livello della scuola. La raccolta ha superato i 15mila. Ed è possibile donare sul sito www.vocievolti.it.
L’associazione, presieduta da Marcello Bragantini, in questi 18 anni ha fatto studiare bambini, ha permesso alle suore locali di diventare infermiere, ha costruito centri medici, case famiglia e scuole nei villaggi che costellano la Tanzania. Con la vicinanza di don Gianfranco Salamandra, Silvano Murari e Anna Brentegani con Bruna Danese e il marito Vittorio Piubello sono partiti per questa avventura nel 2000, per «fare qualcosa di impegno sociale».
In contatto con i padri stimmatini, hanno iniziato costruendo un centro medico in Africa: il Mini hospital a Msange, nella valle dello Yovi, realizzato in collaborazione con Abcs Verona. Nell’andare a visitarlo, hanno visto attorno alla struttura alcuni orfanelli ed è nata l’idea di costruire una struttura per loro: una casa e una scuola.
Si sono intrecciati così con l’associazione “Voci e volti” con la quale hanno battuto in lungo e in largo la Tanzania costruendo il polo scolastico Mtoto Mzuri a Mgolole, dove in 18 anni oltre duemila bambini hanno imparato a leggere e a scrivere, frequentando la scuola materna e la media o la casa per i ragazzi grandi. A Mamba, nella regione di Arusha, ai piedi del Kilimangiaro, hanno rifatto due edifici scolastici, costruito un acquedotto e due palazzine di servizi igienici e un polo polifunzionale. A Mikumi, nella regione di Morogoro, partendo dall’insegnamento di Rita Levi Montalcini secondo la quale «l’Africa si salva con l’istruzione delle sue donne», ha costruito un ostello per 48 studentesse.
Infine il villaggio “Sole di speranza”. Collateralmente migliaia di persone africane hanno trovato un lavoro: a Mgolole Morogoro sono nati un panificio e una falegnameria e i lavori strutturali degli edifici sono stati affidati a imprese del posto: «Raccolti i fondi necessari, assegniamo i lavori alle persone del luogo – spiega l’associazione – perché possano imparare un mestiere e ricevere uno stipendio e siano in grado di provvedere alle manutenzioni delle strutture in futuro».
Dall’edilizia all’agricoltura e alla medicina: Voci e volti ha avviato anche il progetto “Terra viva” a Melela Bustani, per costruire una fattoria che si possa autosostenere e in Guinea Bissau due progetti per la prevenzione e la cura delle cardiopatie nei bambini. Questo piccolo miracolo di solidarietà si può sostenere anche da casa visitando il sito internet dell’associazione, consultando i progetti e decidendo su quale investire.

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